La Shangri La esiste, nascosta fra i Monti dell’Alto Atlante marocchino e protetta da gole aspre e passi d’alta quota. Profuma di menta, frumento e fieno e risuona del gorgogliare – ora impetuoso, ora placido – dei rii incassati nella roccia o distesi fra i campi coltivati.
Si tratta della Valle degli Ait Bouguemez, definita Vallée Heureuse dai francesi, comprensibilmente estasiati dalla suggestione di monti, fiumi e villaggi e dall’operosa serenità dei valligiani. L’intera Valle è lunga 30 km e ospita una popolazione di 20.000 abitanti, sparsi in 27 villaggi, ciascuno con le sue case in pietra e terra cruda, ciascuno col suo mulino ad acqua, i suoi campi coltivati, i panni stesi al sole e – in molti casi – i resti dell’antico granaio fortificato.
L’atmosfera incantata si comincia a respirare nel villaggio Ait Imi che vanta un’importante produzione di mele. Poi, seguendo le vie della transumanza, fino al colle Tanfanfan, si incontrano antichissimi insediamenti pastorali, scavati nella roccia e protetti da muri a secco dove nei mesi estivi si rifugiano ancora numerosi pastori nomadi con le loro greggi di pecore, capre e dromedari.
Superati valichi e gole fra aspre rocce, la vista si apre prima su spettacolari versanti montani di ginepri e tuie secolari…
…e infine sui coltivi e sulle abitazioni dello spettacolare villaggio Abachkou che offre immagini bucoliche di struggente bellezza.