Raggiungere una vetta dà sempre una grande emozione e avvicinarsi al Toubkal con uno spirito curioso e aperto aggiunge ricchezza all’esperienza perché il vero fascino di questa montagna è più segreto.E’ quello dei villaggi celati fra le gole dei fondovalle dove – inaspettatamente – un corso d’acqua crea una ferita, di un verde smeraldino, nella nuda roccia.
Si tratta di vere e proprie oasi che incantano e che colgono di sorpresa non meno di quelle, ben più famose e celebrate, che incontriamo nel deserto.
Qui, con la stessa tenacia e pazienza delle popolazioni sahariane, i valligiani berberi – o meglio “imazighen” ovvero “uomini liberi” – hanno costruito le loro case con terra cruda e sassi che formano un tutt’uno cromatico con la montagna
e hanno reso fertili, terrazzandole, strisce di terra, apparentemente ostile, dove coltivano grano, mais, patate e spettacolari noceti.
Nei piccoli orti davanti alle abitazioni non manca mai qualche fiore di tagete o di zinnia, un girasole e naturalmente la “nanà” – la profumatissima menta – ad adornare i bordi dei muri a secco.
Come immancabile è la presenza dei muli. I soli in grado di permettere il trasporto delle merci nelle zone più impervie. Muli speciali capaci di affrontare con sicurezza, senza paraocchi, i sentieri più angusti e scoscesi. Sono lavoratori infaticabili che tuttavia conservano tratti di una natura selvaggia che si rivela quando, liberati dal carico e dalla pastoia, si scatenano in corse da puledri bizzosi. L’Alto Atlante sarebbe una suggestione dimezzata senza di loro!
Pace, peace, salam shalom…qui “afrà” è la parola dell’incontro e dell’accoglienza che dischiude le labbra in timidi sorrisi sui volti bruciati dal sole.
Intanto i laghetti formati dai fiumi in magra, protetti da grandi massi alluvionali, nascondono un brulicare segreto di vita. E’ il regno di donne e bambini. Le prime affaccendate a lavare i panni che poi verranno sciorinati al sole, formando bellissime parate multicolori. Gli altri a giocare e a tuffarsi con grande strepito nelle acque cristalline.
Poi si fa sera…nel cielo notturno di mezza estate le stelle cadenti regaleranno l’illusione di lasciarsi contare…